Thursday, September 14, 2006

Il cartone di una generazione

Notizie pazzesche riguardo al cartone ke ha caratterizzato i giorni più spensierati della nostra infanzia...Pensa te cosa ci guardavamo da piccoli. Altro che cartoni "storici" come Lady Oscar e il regno di Francia. A quanto pare i Puffi sono in realtà una metafora della massoneria. Il villaggio dei Puffi è una loggia massonica e Gargamella, il cattivo che ce l’ha con i Puffi, è un profano che non fa parte della massoneria e cerca di carpirne i segreti. I Puffi rappresenterebbero un esoterismo massonico di natura gnostica che la massoneria moderna, imboccata la via del razionalismo, avrebbe in gran parte smarrito.
Effettivamente, già i colori dei Puffi sono massonici. Il blu è il colore “pneumatico” dei figli del Dio misterioso nelle scuole gnostiche antiche. Il berretto bianco dei Puffi rappresenta la purezza cui lo gnostico aspira. Il Grande Puffo è “il Maestro di Loggia”, vestito – solo lui – con cappuccio e pantaloncini rossi, che rimandano al fuoco dello Spirito e alla simbologia del grado massonico dell’Arco Reale. Se si esclude l’unica femmina, Puffetta, i Puffi sono novantanove, come i gradi di certe massonerie esoteriche e i saggi vestiti di bianco nella Nuova Atlantide (1643)di Francesco Bacone (1561-1626), un’opera che esercita un’influenza notevole sui primi massoni britannici. Le case dei Puffi assomigliano a funghi, anzi a un fungo particolare, l’amanita muscaria, che può essere velenoso: ma l’iniziato massonico trasforma il veleno in elisir di rigenerazione.
I Puffi non sono uomini. Sembrano essere – o meglio essere riusciti misteriosamente a ridiventare - quelli che una vasta tradizione esoterica chiama “pre-adamiti”, esseri vissuti prima di Adamo in uno “stato edenico primordiale”. Prima di Adamo, e del caos causato dagli uomini e rappresentato dall’episodio biblico della Torre di Babele, non è necessario un vocabolario completo. Così per i Puffi il verbo “puffare” sostituisce quasi tutti i nostri verbi. Quando un Puffo, anziché “Voglio mangiare una mela”, dice “Voglio puffare una mela”, tutti lo capiscono senza problemi, poichè per una comunità appena tornata dall'Eden cosmico ogni cosa ha una tendenza naturale per cui ogni ulteriore spiegazione è superflua.
Si tratta di una vera e propria “Gran Loggia dei Puffi”, dove l’iniziazione è data per sempre. Il Puffo Selvaggio è voluto uscire dal villaggio dei Puffi (la Gran Loggia) e andare a vivere nella foresta (il mondo profano, fuori della massoneria), ma la porta per lui “rimane sempre aperta, perché egli è sempre – e sempre rimarrà – un Puffo.
La Gran Loggia dei Puffi che pratica l’arte massonica è insidiata da Gargamella. Questi è il profano che cerca di entrare nel villaggio dei Puffi senza mai riuscirci, perché la Gran Loggia rimane chiusa al non iniziato. Ma a quale espediente ricorre Gargamella per insidiare la Gran Loggia dei Puffi? Egli cerca di rompere l’“androginia divina” che regna nel villaggio del Grande Puffo introducendovi l’elemento femminile, Puffetta, l’unica Puffa femmina. Ma l’operazione, pur creando notevoli perturbazioni, non riesce, perché il Grande Puffo possiede un’alchimia superiore a quella di Gargamella e vigila.
Ebbene i Puffi sono stati interpretati in molti modi diversi, tra l’altro come metafora di una società socialista utopistica. Ma i capolavori – e i Puffi, nel loro genere, lo sono – sono tali appunto perché sono aperti a una pluralità di interpretazioni.
Per "tuffarvi" in qualche altro punto di vista a sfondo decisamente più politico, fatevi un giretto su http://it.geocities.com/nonsoloscacchinews/Puffi_comunisti.htm... and have a good time!! Bye!

No comments: